Undicesimo appuntamento “molisano”, quinto in febbraio, tra Campobasso e una squadra di Torre del Greco. Sì, è vero, la Turris è nata nel ’44, ma già nel torneo 31/32, quindi novant’anni fa, la “Torrese”, nata nel 1920, contese ai nostri le prime posizioni nella Seconda Divisione campana. A Campobasso, però, disco rosso per i campani: 3-0 e torresi a casa dopo le reti di Testa, Paciello e Rogna. A fine stagione però, Campobasso terzo e Torrese seconda, decisiva la discussa e rocambolesca vittoria dei tirrenici.
La “Turris” mette piede al “Romagnoli” il 28 febbraio del ’54. E’ l’unico pari a reti inviolate, un punticino che tiene a galla i rossoblù, impegnati in una rincorsa salvezza che si concretizzerà fuori tempo massimo, ovvero nel recupero dell’ultima giornata, con una netta vittoria (4-0) ai danni dei sardi della Torres.
Il 23 novembre del ’69, sempre in serie D, protagonista indiscusso è l’arbitro Del Fiandra di Massa Carrara, il quale concede un calcio di punizione agli ospiti solo per aver sentito parlare in campo un rossoblù, reo di aver detto ai compagni: “Allargatevi!”. La Turris segna con Portelli (88’) ed il pubblico perde le staffe. Si concretizza così un’invasione di campo, appena dopo un’entrata durissima di Ciardi sul “nostro” Marchetti. L’arbitro ripara negli spogliatoi, gara sospesa, 0-2 “a tavolino” e campo squalificato.
Quando le due contendenti si ritrovano, sei campionati più tardi, è tutt’altra musica. Si è (finalmente) in serie C, il Campobasso veleggia a ridosso delle grandi, sfruttando per benino il fattore campo. Succede anche contro la Turris, anche se è necessario un rigore a 20’ dalla fine, realizzato da “Ligabue” Blasig. E’ il 18 febbraio ’76, un mercoledì di recupero di un match rinviato un mese prima causa neve.
L’anno successivo, il 23 gennaio ’77, ancora un penalty per il Campobasso, trasformato da Bolognesi a metà ripresa. Ma non basta per i due punti, la Turris pareggia con Barone ad una manciata di minuti dal 90’.
Il 77/78 è un torneo particolare. L’ultimo alla vigilia della riforma dei campionati. Dalla “C” unica si passerà a “C1” e “C2”, ovvero da tre gironi a sei, ma su due livelli differenti. Campobasso e Turris riusciranno entrambe ad entrare nell’elite della categoria. Nel match del “Romagnoli” arriva finalmente il primo gol su azione del “lupo”, lo firma Capogna ed è decisivo per l’1-0 finale. Identico risultato, nella “nuova” categoria, con Nemo sugli scudi che griffa il tabellino. Il “furetto” scuola Juve incanta il suo nuovo pubblico, dopo aver fatto vedere la sua classe una settimana prima, nello storico 4-0 a Salerno contro i granata di casa.
Campionato 79/80. Campa cavallo, ché l’erba cresce. Il “Romagnoli” si rifà il trucco, dalla terra battuta, ex carbonella, al bel tappeto verde. Ma alla seconda giornata l’impianto di via Albino non è ancora pronto. Campobasso-Turris si gioca a Bojano; i rossoblù di Benvenuto, strafavoriti, inciampano nella classica giornata storta. Decide un gol dello stopper Pazzagli, che sorprende Porrino con un tiro neanche tanto irresistibile.
L’8 febbraio 1981 lo schiacciasassi casalingo che è il Campobasso di Giorgi dispone del fanalino di coda Turris con un 3-0, che però inizia a prendere forma solo nel finale del primo tempo (autogol di Frattini) e si concretizza nella ripresa con una doppietta di Motta.
Ci vogliono vent’anni per ritrovarsi ancora. Il 29 aprile 2001 il Campobasso di Russo, reduce dalla bruciante delusione di Barcellona Pozzo di Gotto (1-2 per mano dell’Igea) ha perso l’autobus della promozione diretta in C1. Per battere la Turris, in vantaggio con Dell’Orzo, ci vuole uno scatto d’orgoglio. Ci pensano, con tanta fatica, Moretti al 62’ e Corazzini fuori tempo massino, al 94’. (in home Pieraldo Nemo ©)
Stefano Castellitto