Nel pomeriggio di ieri la Compagnia Carabinieri di Campobasso ha eseguito un’ordinanza cautelare applicativa della misura della custodia in carcere nei confronti di un soggetto, residente in provincia, già sottoposto a procedimento penale per reati della stessa indole e da poco ritornato in libertà.
I reati contestati sono estorsione aggravata, violazione di domicilio, violenza privata e lesioni. Le indagini sono partite dalla denuncia della vittima, un ragazzo residente nello stesso paese dell’indagato e portatore di disabilità intellettiva, il quale si è rivolto alle forze dell’ordine a seguito del rincalzare delle angherie e delle prepotenze da parte del suo “strozzino”, espressione utilizzata dallo stesso indagato nel corso di uno degli incontri. L’attività tecnica disposta in seguito ha consentito di cristallizzare le condotte poste in essere dall’arrestato e di constatare come le richieste di denaro si accompagnassero non solo a minacce di morte ma anche ad aggressioni fisiche mediante schiaffi, percosse e strattonamenti, cagionando lesioni per le quali si è reso necessario anche l’intervento del personale sanitario.
Tutto ciò avveniva nella solitudine del domicilio della vittima dove l’indagato si presentava con una certa frequenza, generalmente nella tarda serata, approfittando dell’assenza di altri conviventi. In un’occasione, l’arrestato ha sfondato la porta di ingresso con calci mentre in un’altra ha fatto accesso nell’abitazione da una finestra, utilizzando una scala appositamente recuperata, così neutralizzando le resistenze ed i timori del ragazzo il quale, dall’interno della propria abitazione tentava di ignorare le insistenti richieste di ingresso.
Le pretese estorsive e le aggressioni erano divenute negli ultimi tempi insostenibili, tanto da costringere la vittima ad abbandonare la propria abitazione, in diverse occasioni, considerato che ogni volta facesse rientro l’indagato si ripresentava ad imporre le proprie prepotenze.
Nonostante le numerose intimidazioni rivolte alla vittima al fine di evitare che presentasse denuncia o si confidasse con terzi, la stessa ha fortunatamente trovato il coraggio di rivolgersi alle forze dell’ordine e ciò dimostra come simili reati che non solo colpiscono il patrimonio delle vittime o ne mettono in pericolo l’incolumità psicofisica, ma soprattutto le logorano sotto il profilo della serenità personale e degli equilibri di vita quotidiani, possano emergere solo con il coraggio di chi denuncia.