Michele Ambrosio (Udc): “Ancora cemento, ma non avevamo detto basta?”

comune (2)Pubblichiamo un intervento del consigliere comunale di Campobasso Michele Ambrosio (Udc) in merito alla legge sul piano caso approvata dalla Regione nel 2009 con il “consenso” dell’amministrazione comunale che, oggi giorno, viene di fatto utilizzata per continuare a cementificare la città anche alla luce delle linee programmatiche dell’attuale amministrazione che sarebbero per tutt’altro sviluppo urbanistico del capoluogo.

“Interventi edilizi per centinaia di nuovi appartamenti con edifici fino a otto livelli, compreso piano terra e piano attico e due interrati, è quanto si appresta a licenziare la commissione urbanistica al comune di Campobasso e successivamente ad approvare il Consiglio comunale, oltre quelli già autorizzati dagli uffici.

Tutto ciò grazie alla famigerata legge sul piano casa (articolo 6 legge 30/2009) approvata dalla Regione Molise ed alla assenza e forse complicità dell’amministrazione comunale consenziente o incapace di riappropriarsi del ruolo di governo urbanistico della città e di gestione del suo territorio. Un quadro paradossale di ulteriori edificazioni, in una Campobasso che registra già interventi edilizi in corso di notevole carico urbanistico e i cui cantieri sono fermi o vanno a rilento, che annota migliaia di unità abitative vuote, che segna il passo nelle vendite di alloggi e che vede flussi migratori in uscita dalla città. Eppure le premesse della nuova governance politico amministrativa del comune erano indirizzate in tutt’altra direzione (così come riassunte peraltro poco meno di dieci giorni fa nelle linee programmatiche) disegnando una nuova idea di urbanistica, con “la costituzione di un ufficio di piano, il censimento di quanto realizzato in eccedenza, la modifica di interventi non più corrispondenti alle necessità dei cittadini, il miglioramento della qualità urbana nei plessi periferici, ripensando il ruolo che l’ambiente e il paesaggio assumono in un rinnovato concetto di qualità della vita e di benessere, limitando gli interventi in addizione e investendo nella riqualificazione”.

Premesse e promesse che si scontrano con una realtà diversa, con una amministrazione comunale che rinuncia alla titolarità della pianificazione territoriale, che si auto relega a mero ente terminale e verbalizzante della gestione della città, che abdica al ruolo di capoluogo e di attore protagonista nei confronti degli altri soggetti pubblici e privati. Chiederemo che tutti i gruppi politici di maggioranza si attengano alle linee programmatiche approvate il 3 novembre c.a. e che gli organi deliberativi, Giunta, Consiglio e Commissioni ognuno per le proprie competenze, adottino provvedimenti che vadano in quella direzione, consentendo solo interventi necessari ed a misura d’uomo”.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: