“I massacri delle foibe e l’esodo Giuliano Dalmata”, convegno Unione degli Istriani-Odg per approfondire una pagina di storia italiana spesso ignorata

Il Presidente Cimino

“I massacri delle foibe e l’esodo Giuliano Dalmata”, un convegno per ricordare una pagina di storia ignorata dai più, cancellata dal ricordo comune, esclusa dalle cerimonie ufficiali. E’ quello svoltosi questa mattina nell’auditorium dell’ex Gil di Campobasso alla presenza di illustri ospiti e di alcune classi degli istituti scolastici “Galanti”, “Pilla” e “Paganzo-Manzù” del capoluogo.

Il saluto iniziale del moderatore dei lavori, il sindaco di Torella del Sannio Gianni Meffe, coordinatore per il Molise dell’Unione degli Istriani ha lasciato spazio agli interventi, nell’ordine, della Prof.ssa Raffaella Petti in rappresentanza dell’Ufficio Scolastico Regionale; del Senatore molisano Costanzo Della Porta; del Presidente della Provincia di Isernia Alfredo Ricci e del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Molise Vincenzo Cimino che ha voluto fortemente legare all’evento un corso di formazione per la categoria. Non ultimo l’intervento del Governatore del Molise, Donato Toma che ha affermato: «Con l’approfondimento di oggi sui massacri delle foibe diamo un seguito alle iniziative messe in campo il 10 febbraio, ovvero nel Giorno del Ricordo, da cittadini, associazioni e istituzioni. E’ importante fare da cassa di risonanza a quei messaggi e rafforzare le fondamenta di una società che respinge qualsiasi forma di prevaricazione, di oppressione, di ideologia folle e perversa.

Quella vicenda dolorosa e raccapricciante rappresenta un costante avvertimento per noi, per voi e per l’umanità, come un faro accecante che punta dritto nei nostri occhi, che scuote in perenne memoria le coscienze di tutti. Quel bagliore è il sentimento di sdegno profondo, evocato dal valore universale del sacrificio di chi è stato privato della dignità, umiliato, annientato nell’anima, infine trucidato. E’ una pagina nera di storia, la nostra storia – ha detto ancora Toma – L’improvvido ritardo con il quale tanta infamia è stata letteralmente dissotterrata dall’oblìo ci impone di affrontare il presente proprio come facciamo qui oggi, vale a dire tenendo il libro sempre aperto, leggendo per capire, assimilare. Solo in questo modo saremo capaci di non correre più il rischio di negare la verità storica e di onorare degnamente il ricordo di chi ha patito uno strazio senza fine. Entriamo dunque nelle pieghe di quegli eventi e gridiamo, ancora una volta, il nostro ‘no’ alla follia umana e al razzismo. Cancellare l’orrore di quei giorni non è possibile, ma, insieme, possiamo ridare un senso al presente e, soprattutto, al nostro futuro».

Al Dott. Emanuele Piloni, coordinatore per le Marche dell’Unione degli Istriani, il compito di ricostruire storicamente il processo che ha portato, nell’immediato dopo-guerra, alla terribile pagina che ha segnato la vita di decine di migliaia di italiani costretti a fuggire dalle proprie case, esuli in Italia e nel mondo, «senza trovare quella solidarietà a cui avrebbero avuto diritto».

Il Sen. Della Porta

Una pagina nera «soprattutto dell’Italia che ha dimenticato i propri figli, uccisi nelle foibe solo per la colpa di essere italiani o di essere servitori dello Stato. Tutti vittime della brutalità di Tito» afferma in conclusione di convegno e nel suo libro “10 Febbraio – Dalle foibe all’esodo” il Senatore Roberto Menia, padre della legge 30 marzo 2004 n. 92 con la quale “la Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro rette degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopo-guerra e della più complessa vicenda del confine orientale».

Una mattinata, dunque, dedicata al desiderio di far conoscere per non dimenticare (come accade per eventi altrettanto tragici); approfondire ciò che probabilmente con troppa superficialità si impara tra i banchi di scuola, sui libri di testo e spronare le nuove generazioni a non accontentarsi di veloci interpretazioni di quegli eventi ma leggere, scavare, approfondire l’argomento per scoprire quella che è la verità di quei tragici accadimenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: