A dieci giorni di distanza dalla nefasta nevicata di mercoledì 4 scorso, i danni prodotti si manifestano in tutta la loro pienezza e drammaticità. Se in un primo momento l’attenzione era focalizzata, inevitabilmente, sull’emergenza e quindi sui problemi più visibili e da risolvere nell’immediato come i tanti alberi caduti che hanno intralciato per giorni diverse strade del capoluogo, adesso si manifestano quelli prodotti dalla neve e dal passaggio dei mezzi spazzaneve che, ovviamente, senza volerlo hanno trasformato le vie di Campobasso in un paesaggio lunare: fossi e buche praticamente ovunque, quando non si tratta di veri e propri… crateri.
Non c’è strada che non abbia mucchi di rami di pino misti a immondizia, detriti, pietre, pezzi di asfalto e a volte anche di marmo, quello dei cordoli delle aiuole letteralmente divelti dagli incolpevoli operai comunali e della Sea che giorno e notte hanno lavorato in quelle drammatiche ore. Un evento calamitoso che non ricordo, a memoria, di aver mai vissuto prima d’ora. Certo le nevicate hanno sempre prodotto piccoli inconvenienti ma mai come questa volta. Mai come questa volta la furia del vento e della neve avevano messo a soqquadro la città, ovunque, in tutte le sua ampiezza.
Certo, c’è da rimboccarsi le maniche e lavorare tanto una volta che gli ultimi cumuli di neve si scioglieranno e tutto ciò che vi è sotto si trasformerà in polvere e detriti di ogni genere. L’augurio è che la nuova amministrazione comunale si impegni (e lo sta già facendo con diverse iniziative) al massimo per far tornare la città al decoro di qualche tempo fa. Una sfida da vincere assolutamente.
m.s.
