Antonio Sassano, campobassano per lavoro in provincia di Bergamo: «Potevo scendere a casa, ho preferito fare la cosa più giusta»

La città di Bergamo e la sua provincia stanno vivendo più di altre zone d’Italia, in questi particolari giorni di preoccupazione a causa del Covid-19, giorni di totale emergenza: una situazione da guerra, viene definita quella della Bergamasca, con ospedali da campo, dieci decessi ogni ora, posti letto esauriti all’ospedale Giovanni XXIII e un medico su cinque malato.

A Gromo, in val Seriana, a 40 km dal capoluogo di provincia, risiede per lavoro Antonio Sassano, campobassano conosciuto dalle nostre parti per i suoi risultati sportivi nello sci di fondo e skiroll.

Innanzitutto come stai? «Sono rinchiuso in casa, come tutti spero, da solo qui a Gromio, un piccolo borgo medievale rappresentato anche nell’ “Italia in miniatura” di Rimini, dove c’è molta paura tra concittadini. Nella bergamasca ci sono morti tutti i giorni e la situazione non sembra arrestarsi anzi, sembra peggiorare di giorno in giorno. La gente pare non aver compreso appieno la drammaticità del momento che stiamo vivendo e che bisogna restare assolutamente chiusi in casa per fermare l’avanzata dei contagi. Insegno Educazione Fisica alle scuole medie di Gromo, Ardesio e Valbondione e in questi giorni sto sperimentando lo smartworking: per il momento ho tenuto qualche lezione di teoria che avrei dovuto svolgere in classe. Per il resto la ‘rete’ è, come per tutti, l’unico modo di rapportarsi col mondo esterno; sento spesso i miei familiari e li rassicuro sulla mia salute».

Hai avuto la possibilità di prendere un treno per il sud e tornare a Campobasso, perché non l’hai fatto? «La possibilità l’ho avuta ma ho preferito rimanere qui. Perché la vedevo come la giusta scelta da fare, guidata dal buonsenso. Altri hanno preferito tornarsene dalle famiglie… Leggo che in Molise i contagi stanno aumentando, anche se in maniera molto ridotta rispetto al nord Italia. Questo mi preoccupa. In generale la gente non ha capito che la situazione è più grave di quanto sembri».

Parlando di cose più leggere, riesci a mantenerti in allenamento? «A dire il vero questo è un periodo di recupero e di mantenimento, per cui non occorrono grosse sedute d’allenamento. Mi mantengo facendo un po’ di palestra in casa e degli esercizi in giardino di casa. A luglio, poi, dovrebbe iniziare la stagione di skiroll».

Quando pensi di poter tornare a Campobasso? «Se tutto va bene spero per Pasqua ma la vedo dura. Nel frattempo invito tutti a restare a casa per il bene della comunità intera. Qui a Gromo la sindaca sta pregando con tutti i mezzi i proprietari di seconde case a non venire in paese solo perché c’è aria buona; è pericoloso, può rimetterci tutta la popolazione. Dobbiamo resistere, passerà…».

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