CALCIO – Campobasso, eccoti D nuovo

Bojano, 7 maggio 2023. Il Campobasso torna in serie D, e lo fa con il sesto club differente della sua storia ultracentenaria. L’ “Asd U.S. Campobasso 1919”, matricola 918120, affiliato il 26 settembre 2006 come Asd Nuovo Vinchiaturo, e dal 2015 con l’attuale denominazione, rappresenterà così il capoluogo molisano nel massimo torneo dilettantistico nella stagione 2023/24 con rinnovate ambizioni. L’ultima partecipazione della nostra città alla serie D fu un trionfo del “Città di Campobasso”, promosso in serie C nel 2021 ed autore di un più che decoroso cammino tra i professionisti prima di un’inattesa e controversa esclusione nell’ultima “caldissima” estate.

Senza scomodare gli albori del calcio, quando i campionati non erano strutturati come oggi, la prima società cittadina a partecipare ad un torneo assimilabile alla D fu l’Unione Sportiva Campobasso, tutt’ora la più duratura di sempre. Rifondata nel 1948, partecipò ininterrottamente fino al 1970 (anno della retrocessione) a campionati dilettanti di respiro nazionale. Dal 1948 al 1952 quattro stagioni nel girone N (perloppiù composto da squadre pugliesi) della “Promozione Interregionale”, poi, dopo la ristrutturazione dei campionati, altre 18 annate, spesso piuttosto sofferte, tra IV^ serie o serie D. Nel 1970 la caduta in Promozione campana (l’autonomia calcistica del Molise era ancora un sogno), dove il Campobasso resta due anni. Riesce a tornare a galla nel 1972 solo grazie alla rinuncia del Vallo Diano, che apre le porte ad un ripescaggio. La società rossoblù pensa in grande. Ed in tre anni riesce a salire in serie C (1975). Poi cambia ragione sociale (diventa S.S. Campobasso), ma non matricola, conosce i fasti della C1, della B e della Coppa Italia “vera”, annusando il grande calcio e togliendosi pure qualche sfizio (l’1-0 alla Juventus, per esempio). La parabola discendente si compie dal 1987 al 1990, con tre retrocessioni in meno di tre anni solari, dalla B al campionato Interregionale, attraverso una serie inenarrabile di vicissitudini. Il club non si iscrive al torneo e cessa l’attività.

A raccogliere l’eredità del calcio cittadino ci pensa il “Football Club Campobasso” che rileva il titolo dalla “Fiamma Folgore” ed impiega tre anni per tornare nel “CND”, quei Dilettanti Nazionali che frequenterà per tre stagioni. La partita di Roccaravindola del 16 maggio 1993 all’ultima giornata, risolta da Tony Colucci, giovane attaccante di San Martino, tiene un punto indietro i termolesi dell’Interamnia, è quella della prima promozione “sul campo” dei colori rossoblù. Nel 1997, dopo la mancata iscrizione (gestione Johnny Di Stefano), tocca all’Ac Campobasso tenere alto il gonfalone della città. Presidente Berardo, allenatore Oriente, titolo rilevato dalla Smat, o “Sepino-Morcone”, se preferite. Tre campionati di altissimo livello, due secondi posti, fino al salto in C2 nel 2000. Due anni dopo l’ennesima cancellazione.

Dopo una fine, c’è sempre un nuovo inizio. Nel 2005 è il Nuovo Campobasso guidato da Farina a tornare in serie D. Il club sfrutta il titolo della Polesiana e rimane in D fino al 2010, quando nonostante un nono posto, fa domanda e viene ripescato in Seconda Divisione di Lega Pro (la vecchia C2). Tre anni e la storia si ripete. Capone o Di Palma, non è importante. L’unica cosa che conta è, purtroppo, siamo ancora punto e daccapo.

Nel 2014 l’Us Campobasso 1919 ci riprova. Vince tutto, anche la Coppa Italia contro i toscani del Ponsacco e torna in D, diventando “Città di Campobasso”. Allenatore Farina, l’unico allenatore che per due volte ha riportato la città delle “sei torri” a leggere i risultati su… televideo Rai, ovvero in serie D. Il resto lo sapete.

Ecco i calciatori che hanno trionfato in due circostanze: Adamo G. (1993, 1997), Barbiero (93, 97), Bucci (idem), Cristofaro (idem), Fatica (97, 2005), Palladino G. (93, 97), Scutellà (93, 97), Corradino (2005, 2014), Di Lallo (2014, 2023), Fazio (idem). Citazione per i due successi di Roberto Barrea (93 da calciatore, 2014 come collaboratore tecnico), per Antonello Toti e Mario Oriente (ds e tecnico nel 97), esonerati nel 92 ma di fatto costruttori della squadra che vinse l’Eccellenza trent’anni fa.

Stefano Castellitto

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: