Calcio a 5 – Il Presidente Ionata suona la carica: “Isernia, con le grandi fino alla fine”

Il Presidente Ionata
Il Presidente Ionata

Tre partite 9 punti, 23 reti fatte e appena 3 subite. Numeri eccellenti per l’Isernia calcio a 5 che dopo la vittoria ottenuta nel derby con la Chaminade, consolida il primato in classifica nel girone F (seppur in coabitazione con altre squadre) e conferma di essere squadra di valore assoluto. Merito di una società seria e professionale, quella dei fratelli Mario e Antonio Ionata che ancora una volta no hanno lasciato nulla al caso. Abbiamo approfittato della disponibilità di Mario Ionata per un’intervista a 360°. Queste le sue impressioni.

Presidente, si aspettava un avvio di stagione così eccellente da parte della sua squadra? “Ci speravo. Diciamo che nonostante i problemi legati agli infortuni, la squadra ha risposto bene in questo avvio di campionato. Sono arrivati nove punti e soprattutto prestazioni esaltanti, che hanno evidenziato la nostra solidità”.

In tre gare ventitré gol fatti e appena tre subiti. Dove si potrà arrivare? “Questo è un dato davvero piacevole. Abbiamo subito un sol gol in casa in due partite. Se consideriamo che giochiamo su un campo piccolo, è un dato che ha ancora più valore. Facciamo un’ottima fase difensiva e in queste tre partite abbiamo concesso davvero poco agli avversari. Quando non arrivano i giocatori di movimento, ci pensa Gallon a metterci una pezza”.

Sabato avete battuto la Chaminade nel derby. Che impressione ha avuto dei campobassani? “La Chaminade mi ha fatto davvero un’ottima impressione. Con la società campobassana c’è un ottimo rapporto da sempre. Sono venuti a Isernia senza timore e nella parte iniziale ci hanno messo anche in difficoltà. Sono sicuro che raccoglieranno presto i punti che meritano. Hanno pagato un calendario davvero difficile in queste prime tre giornate”.

Nella gara di Grassano, nonostante le assenze, la squadra ha fatto una grande partita. Quale è il punto di forza dell’Isernia? “Dopo i tanti errori fatti lo scorso anno, in questa stagione siamo stati molto più accorti a costruire il roster. Siamo partiti da una buona base dello scorso anno e abbiamo aggiunto giocatori forti e soprattutto con grande carattere e personalità. Proprio quest’ultima, credo sia l’arma in più della nostra squadra. Siamo andati a Grassano, contro una squadra forte, su un campo piccolissimo, in un palazzetto gremito e molto caldo. Nonostante questi fattori, abbiamo dominato la gara dall’inizio alla fine. Questo è segno di grande carattere”.

Nonostante i tanti giocatori nuovi l’Isernia ha già un grande gruppo grazie al lavoro dello staff tecnico con in testa Scarpitti e Matticoli. Condivide? “Sono onesto, poche volte mi è capitato di vedere uno spogliatoio cosi unito ed affiatato. Nonostante sia passato solo un mese e mezzo dall’inizio della preparazione, questo gruppo è riuscito a compattarsi in maniera egregia. Abbiamo grandi professionisti, che allo stesso tempo sono persone umili, amanti del lavoro sul campo e non si tirano mai indietro. Certamente grande merito va anche allo staff tecnico. Scarpitti e Matticoli si conoscono da una vita. Il loro modus operandi mi piace. Sono grandi professionisti, attenti ad ogni particolare, ma allo stesso tempo sanno trasmettere fiducia e serenità alla squadra. Questo credo sia il giusto equilibrio che serve ad una squadra che vuole diventare grande. Un elogio anche al resto dello staff, dal responsabile alla logistica, al preparatore atletico, passando per i dirigenti e gli altri componenti dello staff. Tutti hanno un ruolo fondamentale per questa squadra e tutti stanno dando il massimo per aiutare i nostri ragazzi a fare sempre meglio. Io e mio fratello abbiamo sempre voluto che nelle nostre squadre ci fosse professionismo, a prescindere dalla categoria. Ad oggi posso affermare che come società, abbiamo un’organizzazione da categoria superiore e questo risultato, l’abbiamo ottenuto negli anni solo grazie al nostro staff dirigenziale e logistico. Loro più di tutti meritano grandi traguardi”.

Dando uno sguardo al campionato che idea si è fatto? “Siamo tornati nel girone pugliese dopo una stagione passata nel girone laziale e campano. Onestamente quello dello scorso anno è stato un girone davvero difficile. Squadre molto organizzate, con grande tradizione e con tecnici con curriculum da fare invidia. Noi poi ci abbiamo messo del nostro, sbagliando alcune scelte e pagando tanta sfortuna. Rispetto a due anni fa, anche il girone pugliese è cresciuto, ma questo era inevitabile. Avendo sei squadre pugliesi in serie A2, i migliori giocatori italiani locali si sono piazzati in questa categoria e quindi in serie B, tutte le società hanno dovuto ricorrere a giocatori oriundi o spagnoli. Inevitabilmente quindi, il livello di questo campionato rispetto a quello di due anni fa è molto più alto.  Andando nel dettaglio, credo che questo avvio di campionato stia rispecchiando i pronostici di inizio stagione. Giovinazzo e Barletta se la giocheranno fino alla fine per la promozione, insieme a noi ed all’Atletico Cassano. Poi c’è il Capurso che ha iniziato davvero bene e vanta in rosa nomi importanti. Rispetto ai pronostici, sono in ritardo il Signor Prestito CMB ed il Futsal Canosa, ma hanno roster importanti e sono convinto che torneranno ad occupare le prime posizioni di classifica”.

L’Isernia può centrare le final eight di coppa Italia? “Sembrerebbe una risposta scontata, ma onestamente non pensiamo alla final eight. Abbiamo imparato tanto dalla scorsa stagione e soprattutto abbiamo capito i nostri errori. Non ci piace guardare troppo oltre quelli che sono i nostri obiettivi e cioè lavorare bene ogni settimana e scendere in campo concentrati il sabato per conquistare la vittoria. Questo è lo spirito di questa squadra. Certo che farebbe piacere la qualificazione, ma la Final Eight è una competizione dura, non basta essere i più forti per centrale la qualificazione, serve che tutto vada nel verso giusto, che la squadra stia bene fisicamente e mentalmente, che non ci siano infortuni e serve anche un po’ di fortuna. Se dovessero verificarsi tutte queste condizioni, ce la giocheremo con chiunque”.

Il pubblico come sta rispondendo a questo vostro grande inizio di stagione? “Nella nostra città il futsal è storia. Noi siamo presenti dal 2004 e devo dire che i nostri concittadini ci hanno sempre seguito, anche quando valorizzavamo giovani del posto in serie C1. Sabato scorso con la Chaminade c’era una bellissima cornice di pubblico e mi auguro che cresca sempre di più. In determinati momenti del match, il pubblico può essere il sesto uomo in campo e noi vogliamo proprio questo, un palasport pieno di gente, caldo e caloroso”.

Gli addetti ai lavori vi danno per favoriti. Cosa ne pensa il presidente Ionata? “Il nostro girone è composto da tanti “volponi”. Tutti mirano a nascondersi ed allo stesso tempo, sanno di avere le carte in regola per puntare alla vittoria del campionato. La nostra squadra è stata costruita per stare al vertice e sono sicuro che fino alla fine del campionato, saremo li a giocarci la promozione. Sappiamo però che sarà molto dura, perché ci sono squadre con grandi organici e con ottimi allenatori. Sarà un campionato lungo ed avvincente e noi siamo pronti a giocarcelo partita dopo partita”.

State lavorando tanto e bene anche con il settore giovanile. Quali sono gli obiettivi a medio-lungo termine? “Da un paio di stagioni, stiamo avendo grandissimi risultati con l’Academy. E’ sempre stato un nostro pallino, soprattutto di mio fratello Antonio. Questa è la sua creatura. Ci ha creduto sin dall’inizio ed ha avuto ragione. Abbiamo messo le persone giuste al posto giusto e i risultati sono arrivati. Encomiabile è il lavoro del nostro responsabile Massimiliano Matticoli che, con i suoi collaboratori, ha svolto e sta svolgendo un lavoro di grande qualità. Ad oggi, i ringraziamenti e i complimenti delle famiglie sono il risultato più bello che otteniamo quotidianamente. Speriamo un giorno di avere una rosa in un campionato nazionale con molti più ragazzi del posto. Questo sarebbe un risultato che ci renderebbe orgogliosi”. (in home foto Manocchio)

 

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