«Restituire alla sanità un ruolo centrale», Italia Sovrana e Popolare pronta alle prossime sfide elettorali

“Sanità e politica tra diritti costituzionali, affari e legalità”. Interessante dibattito, ieri, presso l’Aula della Costituzione della Provincia di Campobasso alla presenza di illustri ospiti, coinvolti professionalmente in prima persona sul tema: Massimo Romano, avvocato; Lucio Pastore, primario pronto soccorso ospedale di Isernia; Giuseppe Cecere, già primario reparto Chirurgia ospedale Campobasso; Vincenzo Iacovino, avvocato e difensore del Comitato vittime del covid; Pietro Colucci, avvocato; Andrea Greco, consigliere regionale M5S; con la partecipazione di Antonio Ingroia, già Procuratore Aggiunto di Palermo; Marco Rizzo, esponente di Democrazia Sovrana e Popolare con le conclusioni affidate a Francesco Toscano, Segretario “Ancora Italia Sovrana e Popolare”.

Moderatore dell’incontro l’avvocato Pino Ruta che ha introdotto via via i numerosi ospiti. Sanità e politica, binomio particolarmente importante in Molise: «Il Molise non fa eccezione al problema a carattere nazionale. Noi cercheremo di calarlo in chiave locale – ha detto – Il problema della sanità ormai sta esplodendo un po’ dappertutto; il rapporto pubblico-privato è una questione di carattere generale che da noi si avverte, forse, in modo più pressante ma è un tema di carattere universale. La privatizzazione del servizio sanitario, la gestione delle multinazionali in materia di ricerca, la brevettabilità dei vaccini sono temi profondi che da noi, probabilmente, vengono percepiti in modo più diretto. Il convegno cerca di individuare quali possano essere le soluzioni di più immediata realizzazione per cercare di garantire questo diritto fondamentale che in questi ultimi anni è stato un po’ calpestato».

«Un convegno a più voci – ha affermato l’avvocato Massimo Romano – con la presenza di medici, avvocati, politici per fare il punto su quello che è stato e provare ad immaginare quello che potrà essere. Ci sono delle responsabilità ben precise in tema di sanità, altrimenti il Molise non si troverebbe nella situazione in cui si trova: 14 anni di commissariamento non sono un dato neutro ma un elemento che chiama in causa adempimenti rispetto a precisi vincoli di legge che hanno determinato un impoverimento del nostro territorio sia dal punto di vista delle cure che dal punto di vista fiscale. La finalità del convegno è quella di fare il punto della situazione e immaginare quale possa essere un eventuale percorso virtuoso di riforma di un sistema che, ad oggi, non funziona. Sull’autonomia differenziata non sono tra i sostenitori di questa riforma però devo registrare la circostanza che anche negli anni precedenti abbiamo avuto un arretramento del livello di parità di trattamento tra regioni a causa della riforma del titolo V. Per cui oggi, piuttosto che alzare muri rispetto ad una riforma di cui non ancora conosciamo i contenuti mi preoccuperei che questi contenuti siano compatibili con il diritto dei nostri concittadini molisani».

«Il tema della sanità pubblica è sotto gli occhi di tutti. – ha affermato, tra l’altro, Marco Rizzo nel suo intervento – Siamo qui per spiegare che le Regioni, le quali impegnano circa l’80% del proprio bilancio per la sanità, non possono scherzare con la salute dei cittadini pensando solo al profitto, affidandola al privato come accade anche in altri settori, ad esempio scuola e trasporti. Essa, tuttavia, deve essere efficiente e di qualità, spendendo bene le risorse a disposizione e offrendo un servizio adeguato alla cittadinanza. Per quanto concerne la proposta di autonomia differenziata, credo che tenda a spaccare in due il Paese. Come Democrazia Sovrana e Popolare stiamo lavorando su tutte le proposte politiche che vanno nella direzione della democrazia. Ci batteremo su di essa come ci battiamo contro l’invio delle armi per la guerra in Ucraina da sottoporre ad una verifica costituzionale in quanto i soldi che vanno alle armi dovrebbero andare, ad esempio, alla sanità».

Al Segretario di Ancora Italia Sovrana e Popolare Francesco Toscano, che non nasconde la volontà di scendere in competizione nelle prossime elezioni regionali, le conclusioni del lungo convegno: «Stiamo cercando di mettere insieme tutte quelle persone che si sono rese conto di come 30 anni di neoliberismo sfrenato ci abbiano lasciato non solo un Paese più povero sul piano economico ma anche meno sicuro sul piano del welfare. Negli ultimi due anni hanno distrutto completamente la nostra economia cavalcando un’isterica paura pandemica e lo hanno fatto spiegando che la salute è più importante di qualsiasi altra cosa e, invece, hanno passato gli ultimi 30 anni a distruggere completamente la nostra sanità dicendoci che non c’erano i soldi e che l’economia non poteva aspettare nessuno. Siamo nelle mani di soggetti che mentono di continuo e dobbiamo rimettere insieme le persone che hanno un’idea di società e non sono in balìa delle ricostruzioni fasulle di queste classi dirigenti senza dignità e senza decoro».

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