“Nonostante le tante disgrazie accadute in questi ultimi mesi abbiamo voluto dare un segnale significativo ai cittadini di Campobasso che va nella direzione della continuità della vita. Abbiamo voluto addobbare la città per rendere un po’ più gioiose e felici queste festività natalizie a tutti i campobassani, la vita continua…”. Con queste parole, precedute da alcune significanti letture dei ragazzi della Scuola F. D’Ovidio, Antonio Battista, sindaco del capoluogo, ha dato il via (neanche tanto convinto…) all’accensione delle luminarie per il Natale 2015.
A dire il vero un po’ deludenti quest’anno. Si ricordano infatti molto più chic quelle dello scorso anno, le stelle, che hanno lasciato il posto a sfere dai colori blu, rosso e bianco (Francia?) lungo corso Vittorio Emanuele II e sulla facciata di palazzo San Giorgio con pendenti non proprio ‘entusiasmanti’. Come in villa dei Cannoni dove alcuni alberelli sono stati ornati dal tricolore italiano e qualche pianta da quello francese con all’entrata un arco tanto grande quanto spoglio.
Anche le bancarelle, a parere nostro, non ricordano neanche lontanamente quelle della passata edizione. Solo personaggi per il presepe, caciocavalli e dolci (pugliesi e siciliani!?) e qualche venditore di cappelli e bigiotteria e nulla più. Nell’enorme spazio che ha tolto il parcheggio in piazza Della Vittoria poi, un angolo riservato a fotografie, uno ad una cantina e uno ad una birra artigianale.
Unico stand d’interesse quello di Ars Nova Laboratorio d’Arte sculture&mosaici di Riccia dove poter ammirare le opere del maestro Antonio Natale Di Maria. La nota lieta, invece, viene dall’illuminazione del Castello Monforte che svetta sulla collina illuminato lungo tutti i suoi merli insieme al campanile della chiesa di San Giorgio. Un contenitore a nostro parere leggermente in tono minore, dunque, che si spera però possa rimediare con i contenuti che da oggi animeranno il centro di Campobasso.